Evoluzione storica recente dell’accumulo di mercurio nei sedimenti del Golfo di Trieste
Covelli S. 2001. Evoluzione storica recente dell’accumulo di mercurio nei sedimenti del Golfo di Trieste. Studi Trentini di Scienze Naturali - Acta geologica, 77, 155-167.
Abstract:
Il fiume Isonzo è la principale sorgente di mercurio (Hg) nel Golfo di Trieste (Mar Adriatico ). Un suo tributario, il fiume Idrijca, drena i terreni mercuriferi dell’area di Idria nella Slovenia occidentale. La prolungata attività estrattiva della miniera di Idria si è protratta per circa 500 anni, interrompendosi definitivamente nel 1996. Più di 5 milioni di tonnellate di roccia mineralizzata a Hg (cinabro) sono state escavate e si stima che solo il 73% del Hg ad esse associato sia stato recuperato. Per tale ragione non solamente il sistema fluviale Isonzo-Idrijca ma anche il Golfo di Trieste ha ricevuto e sta attualmente ricevendo elevate quantità di mercurio. Concentrazioni fino a 25-30 µg g-1 del metallo sono state riscontrate alla foce dell’Isonzo evidenziando un decremento esponenziale con la distanza dal punto sorgente verso il mare aperto. Il Hg è presente in forma detritica (cinabro) nei sedimenti siltoso-sabbiosi in prossimità della foce fluviale e nei lidi costieri ad essa adiacenti. Nell’area del centrale del golfo il Hg è associato alle particelle più fini, probabilmente assorbito sulla superficie dei minerali argillosi e/o parzialmente complessato dai colloidi e dalla sostanza organica. L’evoluzione storica della contaminazione da Hg nei sedimenti marini recenti è stata studiata attraverso l’analisi di dettagliato di quattro carote prelevate nel golfo. Il fattore di arricchimento (F.A.) calcolato per il Hg indica che i sedimenti nel settore centrale del Golfo di Trieste sono contaminati fino a 90 cm di profondità e fino ad un massimo di oltre 60 volte il tenore di background regionale per il metallo. L’andamento con la profondità si correla molto bene con i dati relativi all’attività estrattiva ad Idria, tanto da permettere la stima di tassi deposizionali indicativi, in almeno due carote (GT2 e AA1), ed il calcolo dei flussi di Hg nei sedimenti di fondo. Sebbene il flusso di Hg nei sedimenti sia diminuito durante gli ultimi 80 anni e l’attività mineraria si sia arrestata nel 1996, è da ritenere al momento che l’ambiente marino non possa ritornare in un periodo di tempo breve ad una situazione simile a quella originaria, pre-attività estrattiva, poiché gli apporti fluviali sono ancora caratterizzati da elevati tenori di Hg.