RITMARE 2012-2016

RITMARE (La Ricerca ITaliana per il MARE), è uno dei Progetti Bandiera del Programma Nazionale della Ricerca finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Il progetto ha una durata di 5 anni (2012-2016), è coordinato dal CNR e coinvolge gran parte della comunità scientifica nazionale operante su temi marini e marittimi, oltre ad alcuni importanti operatori privati.

RITMARE è articolato in 7 Sottoprogetti:

  1. Tecnologie Marittime;
  2. Tecnologie per la Pesca Sostenibile;
  3. Pianificazione dello Spazio Marittimo nella Fascia Costiera (Sottoprogetto Costiero);
  4. Pianificazione dell’Ambiente Marino Profondo e di Mare Aperto;
  5. Sistema Osservativo dell’Ambiente Marino Mediterraneo;
  6. Strutture di Ricerca, Formazione e Divulgazione;
  7. Infrastruttura interoperabile per la Rete Osservativa e i dati marini.

Il Sottoprogetto Costiero comprende 5 Work Package (WP):

WP1 Evoluzione, struttura morfologica e bilanci sedimentari

WP2 Funzionalità degli ecosistemi costieri

WP3 Strategie per l’osservazione di eventi

WP4 Modellistica oceanografica costiera

WP5 Strumenti a supporto della pianificazione dello spazio marittimo

L’Unità Operativa del CoNISMA del Dipartimento di Matematica & Geoscienze dell’Università di Trieste, coordinata dal Dott. Stefano Covelli, è inserita all’interno dell’Azione 3 CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE INTEGRATA E BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI COSTIERI sotto il coordinamento del Dott. Nicola Cardellicchio (CNR-IAMC Taranto) nell’ambito del WP2, Funzionalità degli ecosistemi costieri (resp. Dott.ssa Maria Cristina Buia, Stazione Zoologica di Napoli).

Il tema di ricerca su cui lavorerà il gruppo di ricerca di MercuRILab è La gestione dei sedimenti provenienti da dragaggi: studio pilota mirato al ripristino di aree barenicole in ambiente lagunare contaminato da mercurio nella Laguna di Marano e Grado (Nord Adriatico).

La Laguna è un ambiente di transizione nel quale aspetti naturalistici di rilevante importanza (SIC, Ramsar ecc.) coesistono con diversi interessi economici ed attività antropiche. Per preservare la navigabilità all’interno della laguna, viene effettuato periodicamente il dragaggio dei canali. Questa necessità si scontra con l’elevata contaminazione da mercurio (Hg) di prevalente origine mineraria che caratterizza i sedimenti lagunari, particolarmente nel settore orientale (Laguna di Grado). Il progetto intende esplorare la possibilità di riutilizzare i sedimenti provenienti dal dragaggio dei canali e/o dal decorticamento dei fondali delle valli da pesca (per lo spessore contaminato da Hg) per opere di arginatura delle stesse e (ri)costruzione di aree a barena, senza pregiudicare lo stato di qualità dell’ambiente lagunare. Verrà pertanto valutata sperimentalmente la mobilità del Hg nel sedimento in situ e successivamente alla sua traslocazione in un “sito pilota” (barena ripristinata), considerando gli aspetti legati alla speciazione del metallo ed alla sua rimobilizzazione all’interfaccia acqua-sedimento. Saranno inoltre valutati gli effetti dell’esposizione all’aria (ossigenazione) del sedimento in merito alla mobilità delle specie mercurifere e dei processi di metilazione e/o di demetilazione che interesserebbero il “sito pilota”, seguendone la sua naturale evoluzione nel tempo dalla messa a dimora del sedimento fino alla sua colonizzazione da parte della vegetazione alofila. Infine, per mezzo di saggi ecotossicologici, saranno indagati gli aspetti legati alla tossicità del materiale riportato per il biota, con particolare attenzione al Hg. I risultati ottenuti permetteranno di fornire una serie di linee guida su base scientifica fondamentali per la pianificazione e l’attuazione di interventi di tipo gestionale che comportino il riutilizzo in ambiente lagunare di sedimenti di dragaggio parzialmente contaminati, anche in prospettiva di scenari futuri come l’innalzamento del livello medio marino, la salinizzazione, l’incremento dei fenomeni erosivi etc.