FRA 2014

Monitoraggio ambientale di una valle da pesca in ambiente lagunare contaminato da mercurio attraverso un approccio multidisciplinare.

La scheda

  • Responsabile scientifico e proponente: prof. Stefano Covelli (Dipartimento di Matematica e Geoscienze)
  • Gruppo di ricerca: prof. Giorgio Fontolan e dott.ssa Romana Melis (Dipartimento di Matematica e Geoscienze), dott.ssa Elisa Petranich (dottoranda Ambiente e Vita), dott. Stefano Sponza (personale tecnico DMG) e dott. Alessandro Acquavita (personale esterno ARPA FVG)
  • Area scientifica: multidisciplinare (geochimica dei sedimenti e biomonitoraggio)
  • Durata: 24 mesi
  • Decorrenza: 01/01/2015
  • Scadenza: 31/12/2016
  • Contribuente alla ricerca: Università di Trieste – finanziamento Fondi di Ricerca d’Ateneo 2014

Il punto di partenza

La presenza del Mercurio nella Laguna di Marano e Grado nelle sue diverse forme fisiche (disciolto, associato al materiale particellato o alle frazioni colloidali) e chimiche (inorganiche o organiche) è stata oggetto di diversi studi negli ultimi vent’anni al fine di comprendere il suo complesso ciclo biogeochimico che include, in conseguenza a specifiche condizioni ambientali, la rimobilizzazione e la sua trasformazione nella forma metilata (metilmercurio, MeHg), più tossica e soggetta a biomagnificazione. Ciononostante, la Laguna è sfruttata per varie attività d’interesse commerciale data la sua elevata disponibilità trofica. Un esempio ne è l’acquacoltura e, in particolare, l’itticoltura.

Il progetto intende approfondire, attraverso un approccio multidisciplinare (sedimentologico, geochimico e biologico), lo studio sul comportamento di questo metallo in un ambiente lagunare modificato dall’uomo come può essere una valle da pesca, allo scopo di determinare l’eventuale biodisponibilità del Mercurio.

Gli obiettivi

Nella Valle Noghera, una valle da pesca della Laguna di Grado, sono stati riscontrati evidenze di bioaccumulo di Mercurio in alcune specie ittiche d’interesse commerciale. Pertanto, si vedono necessari ulteriori studi allo scopo di determinare lo stato di salute dell’ecosistema vallivo utilizzando bioindicatori ambientali sensibili (foraminiferi) come indicatori biologici, analizzando i tenori di Mercurio nei sedimenti ed il grado di trofia attraverso l’analisi dei nutrienti. È previsto inoltre lo studio della circolazione delle acque e degli apporti sedimentari storici (sedimento) ed attuali (particellato in sospensione) come base per interpretare il comportamento biogeochimico del Mercurio all’interfaccia acqua-sedimento, valutando l’eventuale biodisponibilità per l’intera rete trofica.

Risultati attesi e ricadute

In conclusione è prevista la stesura di un report finale, nel quale sarà possibile confrontare l’interpretazione dei risultati con quelli ottenuti di recente nel progetto MIRACLE (Mercury Interdisciplinary Research for Appropriate Clam farming in Lagoon Environment), svolto all’interno della Laguna di Marano e Grado nel quale erano state prese in esame le dinamiche delle specie mercurifere in colonna d’acqua a seguito di fenomeni di risospensione. Dai risultati ci si attende di ricavare, per la prima volta, un quadro completo del comportamento biogeochimico delle specie mercurifere in ambiente lagunare vallivo, definendo le situazioni ambientali più critiche per quanto riguarda la maggior disponibilità di questo metallo ad essere assimilato lungo la rete trofica. La comprensione di questi processi fornirebbe le informazioni di base per una successiva modellizzazione del ciclo biogeochimico dell’elemento. I risultati saranno divulgati alla comunità scientifica attraverso pubblicazioni su riviste internazionali e convegni.