Per determinare il contenuto in metalli pesanti nelle matrici solide organiche (es. vegetali, animali) e non (es. sedimento, suolo), i campioni, una volta liofilizzati e macinati, vengono sottoposti ad un processo di solubilizzazione totale a caldo in un sistema chiuso a microonde (Loring e Rantala, 1992). La procedura si basa sul metodo US-EPA 3052 e prevede la digestione totale del campione con una miscela di acidi forti in opportuni “digestori” sotto pressione. Attraverso la tecnologia a microonde, infatti, si possono superare diversi problemi legati alla solubilizzazione del campione come la possibilità di contaminazioni, la perdita dell’analita/i di interesse, fenomeni di adsorbimento specifici e l’incompleta disgregazione della matrice. L’uso del forno a microonde ad alta pressione permette di diminuire i tempi di trattamento, mantenendo una resa molto buona con o senza l’uso di acido fluoridrico (HF) che permette la completa mineralizzazione. Il sistema chiuso a microonde (Milestone, MLS 1200), inoltre, è dotato di sei contenitori, detti “teflon bombs”, in politetrafluoroetilene (PTFE), materiale inerte e quindi privo di problemi di contaminazione e di adsorbimento.