La Sacca di Goro

Aspetti geochimici dei sedimenti della Sacca di Goro (delta del Po, Adriatico settentrionale)

Covelli S., Fontolan G., Sartore L., Tesolin V., Zamariolo A. 2000. Aspetti geochimici dei sedimenti della Sacca di Goro (delta del Po, Adriatico settentrionale). Studi Costieri, 2, 81-103.
Abstract: 
Lo studio prende in esame le caratteristiche geochimiche dei sedimenti, analizzate secondo la normativa vigente, di 21 carote prelevate nella laguna di Goro. Su un totale di 131 campioni sono state eseguite analisi del contenuto di alcuni elementi maggiori (Al, Fe, Ti) ed in tracce (P, Li, Cr, Mn, Ni, Cu, Zn, Cd, Pb, Hg), insieme al contenuto di C organico, N totale ed oli minerali. L’elaborazione statistica dei dati chimici e tessiturali ha consentito una valutazione del grado di alterazione antropogenico dell’ambiente lagunare. Pur essendo le concentrazioni di alcuni metalli pesanti relativamente basse rispetto ad altre aree lagunari dell’Adriatico, ciò nondimeno i valori significativi di arricchimento nei livelli superficiali (circa 70-90 cm) per Hg (> 5), Cd e Pb (> 4), Zn e Cu (> 2), indicano un palese deterioramento delle caratteristiche naturali dei sedimenti e, quindi, delle qualità ambientali, che potenzialmente potrebbe ripercuotersi sulla componente biologica della laguna.

Stratigrafia dei depositi recenti della Sacca di Goro

Fontolan G., Covelli S., Bezzi A., Tesolin V., Simeoni U. 2000. Stratigrafia dei depositi recenti della Sacca di Goro. Studi Costieri, 2, 65-79.
Abstract: 
La Sacca di Goro è un ambiente lagunare di genesi recente, che deve la sua origine al forte protendimento del delta del Po di Goro, avvenuto prevalentemente durante gli ultimi due secoli. Attraverso lo studio stratigrafico di 21 carote raccolte all’interno della sacca è stato possibile ricostruire le trasformazioni dell’area, fortemente influenzate dalla mutua interazione tra carico solido legato al getto di foce del Po di Goro e di Volano e la subsidenza, naturale ed antropica, che ha prodotto abbassamenti di circa 160 cm durante l’ultimo secolo. Le serie indagate e le tipologie di facies mostrano un evidente passaggio da un dominio di prodelta ad uno più francamente lagunare, i cui connotati sono attualmente obliterati a causa delle modificazioni indotte dal rimaneggiamento antropico (pesca con le rasche, escavazioni, tombamenti, etc.). Viene confermata comunque la caratteristica della sacca a fungere da trappola sedimentaria, in quanto i battenti d’acqua del suo settore dinamicamente attivo (area centrale ed occidentale) sono rimasti grossomodo invariati nel corso dell’ultimo secolo, a fronte dei fortissimi abbassamenti del suolo. Si stima che, da quando l’area ha assunto una posizione marginale rispetto all’aggetto deltizio del Po di Goro, il tasso di sedimentazione medio non sia stato inferiore a 8 mm/anno.