FRA 2016

Utilizzo di marker radiometrici e geochimici per valutazioni strategiche di carattere ambientale in relazione ai flussi di materiale sedimentario e metalli in tracce in ambiente lagunare

La scheda

Responsabile scientifico e proponente: prof. Stefano Covelli (Dipartimento di Matematica e Geoscienze)

Gruppo di ricerca: Annelore Bezzi, Davide Martinucci, Arianna Mocnik, Simone Pillon, (assegnisti di ricerca), Stefano Sponza (personale tecnico DMG), Alessandro Acquavita (personale esterno ARPA FVG), Elisa Petranich e Elena Pavoni (dottorandi di ricerca)

Area scientifica: multidisciplinare (geochimica dei sedimenti e biomonitoraggio)

Durata: 24 mesi

Decorrenza: 01/01/2017

Scadenza: 31/12/2018

Contribuente alla ricerca: Università di Trieste – finanziamento Fondi di Ricerca d’Ateneo 2016

Il punto di partenza

Le necessità di gestire il degrado morfologico in atto nella Laguna di Marano e Grado, di tendere a un miglioramento della qualità ambientale, di sviluppare una gestione sostenibile dei sedimenti e di garantire gli usi antropici della laguna richiedono un’adeguata conoscenza dei processi nel campo morfodinamico-sedimentario e in quello geochimico.

Il progetto intende indagare sperimentalmente, attraverso un approccio multidisciplinare, un segnale stratigrafico/sedimentario in grado di chiarire la reale esistenza di fenomeni erosivi laddove si riscontrano gli abbassamenti altimetrici. Per quel che riguarda gli aspetti geochimici, la valutazione degli apporti, input ed output, dei contaminanti in un sistema e le conoscenze sulle dinamiche di dispersione degli stessi assume una particolare importanza nell’individuazione di possibili misure di controllo del processo di contaminazione in atto, a cui associare eventuali strategie di mitigazione.

Gli obiettivi

Per quanto riguarda la parte dello studio inerente gli aspetti morfodinamici e sedimentari le attività si rivolgono a una maggior comprensione dei processi di degrado morfologico che coinvolgono la laguna e che appaiono strettamente connessi al disequilibrio tra innalzamento del livello del mare e apporto sedimentario. In questo contesto, i significativi ed estesi approfondimenti subiti dai fondali lagunari sia intertidali (piane di marea) che subtidali nell’intervallo di tempo 1966-2009 rappresentano un importante obiettivo di indagine sia nel contesto scientifico che in quello applicativo.

Per quanto concerne invece gli aspetti geochimici del sistema velma-barena ed i flussi di metalli in tracce, un’area (o più aree) sperimentale individuata ad hoc sarà oggetto di monitoraggio ed indagine in relazione alla mobilizzazione del mercurio, quale tracciante geochimico antropico, in associazione alle particelle di sedimento in sospensione o in forma disciolta durante i flussi giornalieri di marea crescente e calante.

Risultati attesi e ricadute

Relativamente al comparto morfodinamico e sedimentario i risultati ottenuti consentiranno, per la prima volta in laguna di Grado e Marano, di verificare e descrivere i processi erosivi a carico dei fondali lagunari, individuando segnali stratigrafici e tassi di sedimentazione che consentano una miglior comprensione della risposta morfologica/sedimentaria della laguna all’innalzamento del livello del mare e che forniscano una base conoscitiva per eventuali azioni finalizzate all’adattamento al cambiamento climatico.